11 febbraio 2006

A presto

Abbiamo spostato di un giorno il viaggio a Huehuetenango e così sono riuscito a ritagliarmi un momento per scrivere due righe nel blog. Durante il prossimo mese non avrò molti contatti con l'esterno. Mi dicono che è inutile portarsi il telefonino. Servirebbero un'antenna e un amplificatore di segnale. Quindi niente diario elettronico né scambio di SMS.

Intanto ho conosciuto le mie colleghe e i miei colleghi di volontariato. Per la maggior parte più giovani di me, ma simpatici e molto seri.

Non ho avuto il tempo di visitare Città del Guatemala. Del resto non c'è molto da vedere. I servizi sono meno buoni di quelli di Xela, che può contare su un forte turismo studentesco. C'è molto traffico, molto inquinamento.

Tutti qui sono terrorizzati dalla violenza delle maras, le bande giovanili che soprattutto di notte controllano interi quartieri. La sera la maggior parte delle persone non esce o esce solo in taxi.

06 febbraio 2006

La capitale

Ieri ho lasciato definitivamente alle spalle Xela per trasferirmi nella capitale, Ciudad de Guatemala, o, come dice la maggior parte della gente qui, Guate. Camminando per strada la sensazione è strana: filo spinato ovunque, sguardi sospettosi, guardie armate davanti a buona parte dei negozi e dei ristoranti. Nei negozi i commessi passano la merce ai clienti attraverso le sbarre di una grata. Nella stampa si legge ogni giorno di morti violente, di sparatorie, di linciaggi. Anche la gente ne parla continuamente. Non è più la guerra, ma certo non è la pace.

04 febbraio 2006

Guatemala sul Bernina

Se volete leggere qualche considerazione sul Guatemala, andate a vedere il mio articolo sul Bernina, rivista online della Val Poschiavo.

03 febbraio 2006

Ultimo giorno di scuola

Domenica partirò per la capitale, dove passerò più o meno una settimana. Riceverò un'ulteriore formazione per la mia attività di volontariato. Non so in che misura avrò ancora accesso ad internet. Probabilmente sarò però raggiungibile per SMS.

01 febbraio 2006

Salcaja

Salcaja è un amena cittadina nell'area di Xela, nota per la produzione di tessuti e di un vino di frutta chiamato "caldo de fruta". Inoltre è sede della più antica chiesa cattolica del Centroamerica, che nella sua struttura originaria risale al 1524. Nella foto si vede una delle statue che ne adornano la facciata, di fattura più tarda. Sorge il sospetto che il "caldo de fruta" fosse una delle bevande preferite degli scultori dell'epoca...